Perchè diciamo no ad un porto crociere a Isola Sacra

Recentemente la nota compagnia di crociere internazionali “Royal Caribbean” ha acquistato all’asta fallimentare del tribunale ordinario di Roma il lotto conosciuto ai più come “porto della concordia”: si tratta di una vasta area, comprendente il simbolo della città, il vecchio faro,  con “Occupazione e uso di zona demaniale marittima di mq 54.806 di aree a terra e di mq 988.094 di specchi acquei”. Un’area enorme con una concessione molto lunga, circa 90 anni. (fonte: https://www.fregeneonline.com/fiumicino-ilritorno-del-porto-turistico/).

E tutto questo nel pieno del tessuto urbano visto che si tratta della foce del Tevere, a metà tra Ostia, uno dei quartieri più popolosi di Roma con circa 100.000 abitanti e Isola Sacra, il quartiere più popoloso di Fiumicino, con circa 40 mila abitanti.

Ora, per alcuni questa è una bella notizia, alcuni politici, forse in modo imprudente, subito hanno affermato che sarà un toccasana per la nostra economia e per la creazione di posti di lavoro.

Non siamo affatto d’accordo e vi spiegheremo perchè nel modo più semplice e breve possibile.
Iniziamo dal problema per noi più importante: la salute dei cittadini.

INQUINAMENTO AMBIENTALE E ACUSTICO

L'emergenza nascosta: le navi in Mediterraneo sono bombe inquinanti. Potete fare qualcosa anche voi

Le navi da crociera sono enormi città su acqua, possono ospitare fino a 4000 passeggeri e hanno palestre, teatri, ristoranti, piscine, etc…
Anche quando attraccano al porto rimangono accese, proprio perchè sono sempre attive e i motori alimentano le sue infrastrutture e le camere degli ospiti.

Sono alimentate da olio combustibile denso, che viene prodotto usando i residui della raffinazione del petrolio: è una sostanza nera e vischiosa fatta con ciò che rimane dopo aver ottenuto carburanti trasparenti come la benzina e il gasolio. È uno dei carburanti più economici e al tempo stesso più inquinanti che esistano. (fonte: https://www.ilpost.it/2021/04/07/navi-emissioni-cambiamento-climatico/).

Queste enormi città galleggianti sono anche una enorme fonte di inquinamento: un rapporto pubblicato da “Transport & Environment” – coalizione europea che raduna le principali associazioni impegnate nella lotta all’inquinamento atmosferico – evidenzia come, nonostante l’esiguità del loro numero e la breve permanenza, in molte città portuali le navi da crociera rappresentino una sorgente imponente di emissioni inquinanti, in alcuni casi perfino maggiore del traffico veicolare. “Nelle città, le amministrazioni limitano la circolazione delle automobili a diesel più inquinanti. Eppure, accolgono navi da crociera alimentate da alcuni tra i carburanti in assoluto più sporchi”, ha commentato Faig Abbasov, coordinatore del gruppo di lavoro. (fonte: shorturl.at/glyNQ)

Nel 2017 le 47 navi da crociera della flotta di Carnival Corporation -compagnia anglo-americana che in Italia opera con Costa Crociere, prima a livello mondiale nel settore- ha emesso quasi dieci volte più ossido di zolfo (SOx) rispetto a tutto il parco macchine europeo (260 milioni di veicoli). Seguono le navi della Royal Caribbean Cruises, secondo più grande operatore al mondo, le cui emissioni sono pari a quattro volte quelle del parco auto europeo. È quanto rivela il report “One corporation to pollute them all. Luxury cruise air emissions in Europe” pubblicato dall’ong “Transport & Environment”.

E le città europee che ospitano i porti da crociera sono tra le più inquinate del continente, tra questa c’è anche Civitavecchia,

L'inquinamento delle grandi navi da crociera - Le Scienze

Tra le cinquanta città più inquinate, dieci sono italiane. Venezia si piazza al terzo posto, preceduta da Barcellona e Palma di Maiorca: nella città lagunare, nel corso del 2017, 68 navi da crociera hanno stazionato per poco meno di 8mila ore, liberando in atmosfera 27,5 tonnellate di Sox. Seguono lo scalo di Civitavecchia al quarto posto (76 navi, per un totale di 5.466 ore durante le quali sono state emesse 660mila chilogrammi di Sox), Napoli e Genova (rispettivamente al dodicesimo e tredicesimo posto), La Spezia e Savona, Cagliari, Palermo, Messina e Bari.

In un territorio come il nostro, stretto tra la morsa del traffico veicolare (fonte di inquinamento) e dove già risiede un aeroporto intercontinentale, è semplicemente assurdo avere anche un porto per navi da crociere, è un’autentica bomba per la salute dei cittadini.
Ed infatti, andiamo ad analizzare quali siano gli impatti sulla salute nell’ospitare un porto del genere.

IMPATTI SULLA SALUTE

Inquinamento dell'aria e diffusione e mortalità del Covid-19 secondo il Cnr - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile

Nel caso delle navi da crociera, ciò che desta più preoccupazione per la salute pubblica è pertanto l’esposizione acuta, imponente ma limitata alle poche ore di permanenza nel porto di questi colossi, con le macchine di bordo in esercizio. “Il biossido di zolfo è una molecola molto reattiva e solubile, irritante per le mucose dell’apparato respiratorio. Questo effetto è rafforzato dall’esposizione combinata con il particolato, che può veicolare in profondità nei polmoni composti irritanti che possono formarsi nell’atmosfera a partire dall’SO2 o da altri inquinanti”, ricorda a “Le Scienze” Raffaella Uccelli, epidemiologa del Laboratorio biosicurezza e stima del rischio dell’ENEA. Le persone più sensibili sono quelle che soffrono di asma e altre patologie bronchiali.
(fonte: shorturl.at/glyNQ)

«In Europa l’impatto alle concentrazioni di inquinanti in atmosfera, come PM2.5 e PM10, le cosiddette polveri sottili, varia tra lo 0.2% ed il 14%, con i valori maggiori osservati nell’area del Mediterraneo – spiega Daniele Contini, ricercatore Cnr-Isac e co-autore della ricerca assieme alla collega Eva Merico – In Italia si hanno impatti alle polveri sottili tipicamente tra il 2% ed il 10%. Gli impatti agli inquinanti gassosi (ossidi di azoto ed ossidi di zolfo) sono anche maggiori e variano, in Italia, tipicamente tra il 5 ed il 40%, valore, quest’ultimo, rilevato soprattutto in prossimità delle aree portuali».

Il ruolo dell'ambiente per asma e allergie - Uppa.it

Ma quali sono gli impatti che il famigerato SO2 ha sulla salute di adulti e bambini?

A causa dell’elevata solubilità in acqua, l’SO2 viene assorbito facilmente dalle mucose del naso e del tratto superiore dell’apparato respiratorio, mentre solo piccolissime quantità raggiungono la parte più profonda del polmone. Fra gli effetti acuti imputabili all’esposizione ad alti livelli di SO2 sono compresi: un aumento della resistenza al passaggio dell’aria a seguito dell’inturgidimento delle mucose delle vie aeree; l’aumento delle secrezioni mucose, bronchite, tracheite, spasmi bronchiali e/o difficoltà respiratorie negli asmatici. Fra gli effetti a lungo termine possono manifestarsi: alterazioni della funzionalità polmonare; aggravamento delle bronchiti croniche, dell’asma e dell’enfisema.
I principali sottogruppi di popolazione che sono più sensibili all’SO2 sono gli asmatici e le persone con malattie cardiovascolari o malattia polmonare cronica (come la bronchite o l’enfisema polmonare), così come i bambini e gli anziani. (fonte: https://ancler.org/epiprev-effetti-sulla-salute-dellinquinamento-atmosferico/)

RIDUZIONE DELLA QUALITA’ DELLA VITA

Ma cosa accade in una città che ospita un porto per navi da crociera in termini di riduzione di qualità della vita?

Andiamo a scoprirlo tramite questo interessante servizio della trasmissione Rai “Indovina chi viene dopo cena” che analizza la situazione de La Spezia e Napoli.

AUMENTO DEL TRAFFICO VEICOLARE

Le navi da crociera non portano solo inquinamento ma anche un aumento del traffico veicolare a causa dei pullman che trasferiscono i turisti dalle navi al centro città (nel nostro caso Roma ovviamente). E’ un fatto, non una opinione, e chiunque abbia partecipato ad una crociera potrà confermarvelo.

Non si tratta poi di 3 o 4 piccoli pullman ma di decine e decine di pullman di grandi dimensioni.
I famigerati pullman turistici che tante polemiche hanno creato in questi anni a Roma.
Rinfreschiamoci la memoria con questo articolo del Corriere della sera,

Nel caso del nostro territorio che orograficamente è una vera e propria isola si avrebbero quindi due soli sbocchi partendo dalla zona del porto della concordia: il ponte 2 giugno o via della scafa/via dell’aeroporto, due zone già oggi strozzate e ingolfate dal traffico.
Su via della scafa ogni giorno ci sono file chilometriche che partono dall’aeroporto e arrivano al ponte della scafa.
Per di più questi pullman passerebbero nel pieno del tessuto urbano, nel centro storico, portando inquinamento ambientale e acustico e impattando negativamente sull’economia e il turismo locale.

I due possibili percorsi per collegare il porto con l’autostrada Roma-Fiumicino, tratta che sarà utilizzata dai pullman turistici per portare i turisti a Roma

Con l’avvento del porto questo traffico aumenterà notevolmente.
Una catastrofe per la qualità della vita dei cittadini e per la loro salute.

MA PORTERA’ SOLDI E LAVORO SUL TERRITORIO!

Questa è la tipica contestazione di chi invece approva il progetto del porto della concordia.
E’ completamente sbagliata.

Per prima cosa i turisti che attraccheranno a Isola Sacra non visiteranno mai il nostro territorio ma andranno diretti a Roma (ovviamente).
Non porteranno un centesimo all’economia locale.

Tra l’altro è una cosa che accade già.
La foto sottostante descrive l’itinerario di una crociera in Francia e Spagna (tra l’altro si tratta di una crociera RC).
Come destinazione c’è anche Parigi che ovviamente non ha un porto, quindi come si fa?
Si scende a Le Havre e con il treno o i pullman si arriva a Parigi.
Le Havre i turisti la vedono solo da dentro il bus. Non arriva un centesimo al territorio. E la maggior parte dei turisti mangiano sulla nave.
Solo una parte limitatissima scenderà e prenderà un taxi per andare a mangiare nei vari ristoranti.

E il lavoro?
Beh, chiunque sia stato in una crociera sa benissimo come la maggior parte dei lavoratori siano stranieri, spesso asiatici o dell’america latina.
Perchè?
Ce lo spiega questo articolo de “crociere nel cuore”, blog specializzato in turismo crocieristico,
“A bordo delle navi gli addetti ai servizi provengono da decine di Paesi diversi. Sono selezionati da agenzie internazionali e il loro stipendio dipende dalla qualifica.
Le società prediligono gli stranieri per una ragione precisa: in base ad accordi internazionali la previdenza viene versata in base alle leggi del Paese di origine del lavoratore. Un filippino o un cingalese costano alla compagnia molto meno di un italiano, ad eccezione degli ufficiali, quasi tutti italiani e ben pagati.
I membri dello staff sono molto giovani, provengono prevalentemente da Asia e America Latina. Molto più numerosi sono i filippini, seguiti da indiani e indonesiani. A loro vengono affidati i compiti più umili, come la pulizia delle camere o il lavaggio delle stoviglie. Gli europei, invece, lavorano a contatto con il pubblico, dall’accompagnamento turistico alla animazione.(fonte: https://www.crocierenelcuore.it/perche-le-compagnie-danno-lavoro-agli-stranieri-e-non-agli-italiani/8638/)

MEMBRI STAFF MSC CROCIERE CROCIERE NEL CUORE

E quali sono gli stipendi e le condizioni di lavoro?
Questo articolo de Il Fatto Quotidiano fa luce su questi aspetti,
Herbert Rodelas è un filippino di 28 anni sbarcato a novembre dalla Costa Magica. Lavora per la compagnia dal 2005 come uomo delle pulizie: “Il mio ultimo stipendio è stato di 547 dollari al mese. Lavoro in media 12 ore al giorno, sette giorni su sette”. Va un po’ meglio ai camerieri. Brijesh Patel, indiano, ha lavorato per una compagnia di crociere dal 2000 al 2007: “Lo stipendio iniziale era di 550 euro, ma con le mance capitava di raggiungere anche 1.500 euro”. I ritmi di lavoro? “Dalle 12 alle 14 ore al giorno, sette su sette”. Brijesh Patel è stato fortunato: il suo stipendio gli è sempre stato versato in euro. “A febbraio del 2010”, racconta Herbert Rodelas, “la compagnia ha iniziato a pagare noi extracomunitari in dollari. Con un cambio uno a uno: quindi i miei 547 euro si sono trasformati in 547 dollari”. Una perdita secca, a valori attuali, di circa 150 dollari al mese.”
E il personale maggiormente qualificato? Italiani ed Europei?
Non se la passano meglio a leggere le testimonianze di chi ha lavorato su queste navi,
“Anche gli europei non se la passano bene. Monica Lommi, 35 anni, è stata a bordo delle navi come accompagnatrice turistica, posto per cui è richiesta la conoscenza di almeno tre lingue: “Lavoravo dalle 10 alle 15 ore al giorno, sette giorni su sette. Così per tutti i sei mesi di contratto. Lo stipendio? 900 euro al mese”. La legge italiana prevede che sulle navi da crociera non si possa lavorare in media più di 11 ore al giorno. Leo Gaggiano, referente unitario della Cgil per il gruppo, assicura che “i dipendenti della compagnia lavorano al massimo 10 ore, ogni settimana beneficiano di una giornata di pausa e le loro paghe sono superiori a quanto stabiliscono le organizzazioni internazionali”.

DIPENDENTI MSC CROCIERE CROCIERE NEL CUORE

Insomma, non mi pare ci sia ne questa grande offerta di lavoro, ne che questo tipo di lavoro sia cosi appetibile.
E chi dice che gli occupati delle navi saranno del territorio?
Anzi, sicuramente, se vi saranno, saranno una sparuta minoranza.
Non è assolutamente una situazione comparabile all’aeroporto: in questo caso parliamo di una azienda Italiana (ADR) con una sede fissa nel nostro territorio con uffici e aziende connesse.

Sono emerse durante il recente dibattito sui social alcune contestazioni e domande derivanti dalla nostra posizione e da questo post (non letto da molti purtroppo che si sono fermati al titolo).

Abbiamo quindi deciso di pubblicare dei piccoli box per ogni contestazione e domanda, speriamo serva a chiarire e fugare i dubbi (se sono frutto di un onesto punto di vista non politicizzato ovviamente). Sono box ridotti, realizzati proprio per rispondere in modo sintetico e veloce, ma forniscono indicazioni per approfondimenti e focus sui vari temi sollevati.

COSA IMPORTANTE: come già scritto in questa pagina non siamo il comune di Fiumicino, siamo un progetto nato nel 2014, partecipato dal basso a-politico e civico per promuovere e valorizzare il territorio.

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